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L’International Police Award Arts Festival celebra l’azione delle Forze dell’Ordine attraverso tutte quelle forme artistiche che hanno dato e danno lustro alla loro missione.

Il cinema, la letteratura, la musica, la televisione, il giornalismo, il teatro e il mondo della Cultura in generale hanno sempre tratto grande ispirazione dal loro operato, sottolineandone la dimensione umana. Partecipe alla vita quotidiana e punto di riferimento per il cittadino, il tutore dell’Ordine vive il quotidiano con l’orgoglio di indossare un’uniforme, diventata essa stessa un simbolo.

Le Forze dell’ordine non sono soltanto difensori e garanti della legge e della giustizia; vicine ai cittadini, costituiscono un tramite tra società civile ed istituzioni.

Il giallo, così come il racconto poliziesco, sono i generi letterari e cinematografici che hanno celebrato nella storia le opere delle Forze dell’Ordine, dando vita a veri e propri cult.

Nel corso della sua carriera, il poliziotto diventa attore e testimone di innumerevoli storie, attraverso i rapporti con le persone che incontra lungo il suo cammino, e deve difendere i cittadini, offrire loro sicurezza e aiuto, soddisfare ogni loro primaria necessità, garantire il benessere dell’intera società.

Il Festival ricorda le opere e le gesta di molti grandi esponenti della cultura, delle arti performative e dello sport di tutti i tempi e onorato i nostri ospiti per il loro contributo, volto a raccontare storie importanti, a sostegno della legalità e del lavoro dei corpi di Polizia nel Mondo.

Abbiamo proposto, grazie alla partecipazione di artisti eccellenti, studiosi e intellettuali distintisi in campo internazionale, performance, dibattiti e conferenze sul tema della legalità e sul contributo che l’arte può offrire per veicolare e trasmettere i valori della giustizia e del rispetto delle istituzioni. I nostri eventi hanno riscosso un notevole successo nel corso degli anni, grazie alla volontà di agire concretamente per la realizzazione di un mondo più giusto, più umano, migliore.

Il perché di un Festival come il nostro è insito nella considerazione che le Forze dell’ordine non sono soltanto tutori della legge e garanti delle istituzioni; vicini al cittadino comune, costituiscono il tramite fra la società civile e le istituzioni.

I cittadini, le hanno collocate sempre, senza esitazioni, tra le istituzioni che occupano una posizione di rilievo, nella graduatoria delle istituzioni nelle quali riporre fiducia.

Come accennato il cinema, la televisione, la stampa e la letteratura italiana, negli anni, hanno contribuito a rafforzare e cristallizzare questo sentimento. C’è come una sottile linea di continuità nella rappresentazione filmica della vita operativa e della quotidianità del tutore dell’ordine, che ne sottolinea la dimensione umana, la tendenza a essere partecipi delle vicende quotidiane e la disponibilità a porsi come punto di riferimento per il cittadino, oltre che, naturalmente, l’orgoglio di indossare un’uniforme che è diventata essa stessa un simbolo.

Il pubblico del grande schermo ha mostrato di apprezzare siffatta rappresentazione (e basterebbe ricordare in proposito il successo della serie di pellicole Pane, amore e… interpretate da Vittorio De Sica nella prima metà degli anni Cinquanta od anche quello del film I due carabinieri, realizzato nel 1984, con la consulenza e il supporto determinante dell’Arma dei carabinieri, protagonisti due bravissimi attori come Carlo Verdone ed Enrico Montesano, oppure il recentissimo Commissario Montalbano), mentre non ha gradito – e ben a ragione – alcuni sottoprodotti centrati su una satira di basso livello, che ben poco ha a che fare con la sana ironia e con il buon gusto.

Tale sottile linea di simpatia si riscontra anche quando realmente i rappresentanti delle Forze dell’ordine operano direttamente dando lustro alle istituzioni e alla Nazione attraverso imprese sportive degne di racconti mitologici che riportano emozioni e passioni che solo lo sport attraverso le varie discipline sa regalare.

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